Con il suo acronimo Lsd, il Laboratorio sulle disuguaglianze richiama esplicitamente la dietilammide-25 dell’acido lisergico, una fra le più potenti sostanze psichedeliche conosciute.

Crediamo che questo collegamento sia appropriato almeno per due ragioni di fondo:

Le disuguaglianze producono effettivamente dinamiche simili a quelle prodotte dalla droga: più si strutturano, più le si accettano e più continuano ad aumentare, in una sorta di circolo vizioso senza fine da cui finisce per essere difficile riuscire ad uscire.

Le disuguaglianze sono una “droga sociale”, capace di produrre allucinazioni: chi subisce le disuguaglianze tende a perdere di vista qual è la causa dei propri problemi ed è portato ad individuare facili capri espiatori verso cui indirizzare tutto il proprio malessere.

Populismo, sovranismo, rigurgiti neo razzisti, non sono che gli effetti più deleteri di una società che accetta passivamente la crescita delle disuguaglianze e rimane incapace di reagire e di porre al centro dell’azione politica un sistema efficace per contrastarle.

La sociologia, soprattutto una sociologia critica in grado di tornare ad essere – come proposto da Pierre Bourdieu (2001) - uno “sport da combattimento” e determinata a rimettere al centro il lavoro sul campo, può stimolare/generare/suscitare “visioni” conoscitive in grado di ampliare la comprensione sui processi che originano, producono e riproducono le disuguaglianze.

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